

«Non ricordo esattamente quando ho iniziato a disegnare, ma sono sicuro di aver preso la matita in mano ancor prima di assumere la posizione eretta. Da allora non c’è stato muro, lavagna, pavimento, foglio di carta che sia sfuggito a un’attività che ignoravo si potesse etichettare come meditazione o esperienza zen. Concetti quali flusso auto trascendentale, perdita del sé attraverso l’immersione/fusione completa nell’azione, mi sono diventati familiari assai presto. Un atteggiamento non facile da comprendere, persino allarmante, per chi non lo ha mai provato. Certo apprezzavo saltare e arrampicarmi, sbattere qui e là per la stanza, ma improvvisamente davanti a un foglio bianco andavo in trance. Partivo a cavallo dei lapis e riportavo ciò che avevo visto su quaderni a quadretti, trasformati in mappe dei miei viaggi, infarciti di segni e arabeschi, fronte e retro.» — Matteo Guarnaccia
«L’incontro con il segno grafico di Matteo Guarnaccia, è stata l’occasione per riflettere sulla potenza del disegno e sulla sua peculiare qualità visionaria, aggettivo che definisce al meglio il mondo immaginifico dell’autore e che dà il titolo a questa collana, pensata a tematiche singole, come amore, musica, viaggi, tutte dedicate al disegno.» — Claudio Corrivetti
Matteo Guarnaccia
(Milano, 19 dicembre 1954 – Milano, 13 maggio 2022) Artista e storico del costume italiano. Attivo dagli inizi degli anni Settanta, come agitprop culturale della scena alternativa con la rivista psichedelica Insekten Sekte, da lui fondata ad Amsterdam e diffusa lungo la Hippie Trail. Con il suo inconfondibile tratto grafico, collabora con diverse testate controculturali del periodo, dall'americana Berkeley Barb all'italiana Fallo!.
Negli anni Ottanta, si interessa di sciamanesimo e culture tradizionali, viaggia in Giappone, Stati Uniti, Sud America e Australia. Illustratore, pittore, saggista, organizzatore di eventi, espone in Italia, Stati Uniti, Giappone, Paesi Bassi, Germania, Spagna e Svizzera, sia in luoghi istituzionali (come la Triennale di Milano) che in ambienti creativi anomali. Nel corso degli anni ha saputo aggiornare continuamente l'immaginario psichedelico, riallacciando le fila sotterranee di una ricerca mistico-evoluzionista che non si è mai interrotta. La sua opera è un intreccio di echi provenienti simultaneamente da culture arcaiche, moderne tecniche di analisi psichica, ricerche scientifiche sulle attività della mente, il tutto opportunamente miscelato da robuste dosi di ironia. Ha saputo fondere con abilità in un unico segno diverse tradizioni culturali, con uno stile che rimane a tutt'oggi estremamente elastico e magicamente visionario, capace di espandersi con incredibile rutilanza (pensiamo alle copertine dei dischi, alle impaginazioni editoriali, ma anche alle sue tele), così come di fissarsi in quelle deliziose e incisive icone (così aperte, ma stabili, insieme fresche e sicure) che rappresentano la sua produzione come illustratore. Attivo nel campo del design (Bruno Munari, Studio Mendini, Italo Rota. Alessandro Guerriero, Alberto Biagtti), del giornalismo (D-La Repubblica, Alias, Gap Japan, Zoom France, Wired, Vogue, Abitare) e della moda (Stephane Marais, Yoox, Vivienne Westwood, Malo, Biba). Storico del costume e critico d'arte, ha pubblicato oltre trenta saggi sulle avanguardie storiche e sui movimenti creativi antagonisti. È uno dei pochi artisti italiani presenti nel prestigioso volume Art of Modern Rock di Grushkin & King (2004).

Claudio Corrivetti
Fili d'inchiostro

Andrea Attardi
La libertà del fotografo

Giovanni Chiaramonte, Àlvaro Siza
La misura dell'Occidente

Giorgio Barrera
La battaglia delle immagini

Mario Cresci
Segni migranti

Claudio Corrivetti
Polaroid

Silvia Camporesi
Domestica

Claudia Marini
Alpecedario

Alessio Vissani
Unbreakable

Laura Leonelli
I won't come down

Fabio Lovino
Time in Jazz

Irene Alison