Marco Barbon

The Interzone

Tangeri 2013-2017

with essays by Jean-Christophe Bailly and Marco Barbon

Fotografia
2017, Hardcover
Bilingual: Italian / English
22,2x27 cm, 104 pages
ISBN: 9788898391707

€ 40,00
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Sinossi

«[…] Tangeri, la città-frontiera per eccellenza. Innanzitutto dal punto di vista geografico: crocevia e frontiera tra il Nord e il Sud, l’Est e l’Ovest, l’Europa e l’Africa, il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico… Ma soprattutto metaforicamente, simbolicamente: frontiera tra la realtà e la finzione. Tangeri città-mito, città-teatro, città-cinema. Ma anche: città-imbroglio, città-contraffazione…

È questo “scenario tra realtà e finzione”, questo “decoro cinematografico” che ho tentato di portare all’immagine in questo lavoro, che mi ha assorbito per cinque anni. Come nei miei precedenti lavori su Asmara e Casablanca, il mio approccio fotografico al paesaggio urbano prende le distanze dalla semplice documentazione per disegnare un ritratto immaginario, quasi onirico, della città. La città che ho fotografato – che ho voluto evocare attraverso le mie immagini – non esiste. O, per meglio dire, esiste all’incrocio tra la città reale, che ho realmente percorso, e l’immagine di Tangeri che porto in me, fatta di miti, di racconti letterari e cinematografici. In Interzone William Burroughs, riferendosi alla città sullo Stretto, scrive: “La città si sviluppa in diverse dimensioni (…) (Qui) non c’è alcuna linea di separazione tra il mondo reale e il mondo del mito e del simbolo”. Il mio lavoro si interessa proprio a quegli spazi-tempo intermediari, a quelle situazioni visive in cui la realtà sembra essere sul punto di scivolare nella finzione.» — Marco Barbon

Allegati
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Marco Barbon
(Roma, 1972) Vive in Francia dal 2001. Titolare di un dottorato in Estetica della Fotografia all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, muove i suoi primi passi nel mondo della fotografia lavorando per cinque anni nello staff dell’agenzia Magnum Photos, dove ha l’occasione di lavorare con fotografi del calibro di Harry Gruyaert, Bruce Davidson e Josef Koudelka. Dal 2005 in poi si consacra ad una ricerca artistica che investe l’immagine fotografica come zona di frontiera tra la realtà e l’immaginario, il documento e la finzione. La natura della fotografia come traccia e la sua capacità di evocare l’invisibile e di dar figura all’assenza costituiscono il filo conduttore dei suoi ultimi lavori. Autore dei libri Asmara Dream (Postcart, 2009; riedizione nel 2016), Cronotopie (Postcart, 2010), Casablanca (Postcart, 2011), Les pas perdus (Poursuite, 2014), Asmara (Be-Pôles, 2014), El Bahr (Filigranes, 2016) e The Interzone (Postcart, 2017), le sue fotografie sono esposte regolarmente in Francia e all’estero e fanno parte di diverse collezioni pubbliche e private. Il lavoro di Marco Barbon è rappresentato dalla Galerie Clémentine de la Feronnière (Parigi) e dalla Galerie 127 (Marrakech).