Per Àlvaro Siza architetto e Giovanni Chiaramonte fotografo l’immagine e lo sguardo sono il luogo dell’incontro tra l’uomo e il mondo, nella consapevolezza che proprio nella visione si situa l’origine di ogni arte occidentale. Nel 1984 Giovanni Chiaramonte fotografa a Berlino l’edificio di Alvaro Siza sulla cui facciata dei giovani avevano tracciato la scritta “Bonjour Tristesse”. L’immagine viene pubblicata sulla copertina della rivista Lotus International. L’anno successivo Siza e Chiaramonte s’incontrano a Evora in occasione di un nuovo servizio del fotografo italiano agli edifici del grande architetto portoghese. È l’inizio di una lunga amicizia e di una riflessione sul mondo, sull’architettura e sulla fotografia.
Entrambi, nel corso dei loro viaggi, l’uno con il disegno, l’altro con la fotografia, affrontano il tema della misura che ogni rovina, ogni colonna, ogni antico edificio rivela nel suo rapporto con l’edificazione e con la vita nell’umanità contemporanea. Nei disegni di Siza e nelle fotografie di Chiaramonte le rovine si pongono come luogo privilegiato in cui si rivelano le forme fondamentali dell’architettura e la ragione universale che dona agli uomini la figura dell’abitare.
Il volume e la mostra da cui è stato tratto, presentano una scelta di 60 disegni di Siza e 40 scatti di Chiaramonte eseguiti in diverse città del mondo, due itinerari paralleli che ci conducono a scoprire, nel permanere della memoria, la figura della città contemporanea, sempre drammaticamente in bilico tra la misura in cui la civiltà può crescere e la dismisura in cui la civiltà si può smarrire. L’inserzione di brevi testi (riflessioni, pensieri sull’architettura, sulla città, sulla natura, sulla rappresentazione, sulla fotografia) arricchisce quello che potremmo chiamare un poema del cambiamento in atto nell’epoca della globalizzazione.
Giovanni Chiaramonte
Nato nel 1948 a Varese da genitori di Gela, Giovanni Chiaramonte comincia a fotografare alla fine degli anni Sessanta, operando per la ripresa della forma figurativa, seguita alla stagione astratta e informale di certe tendenze della Pop-Art e dell’Arte Concettuale del XX secolo. L’immagine di Chiaramonte ha come tema principale il rapporto tra luogo e destino nella civiltà occidentale, nel segno dell’infinito che si apre nel tempo istantaneo proprio della fotografia.
Tra le sue opere: Giardini e paesaggi, 1983; Terra del ritorno, 1989; Penisola delle figure, 1993; Westwards, 1996-2014; Milano_Cerchi della città di mezzo, 2000; Frammenti dalla Rocca_Cefalù, 2002; Dolce è la luce, 2003; Come un enigma_Venezia, 2006; Nascosto in prospettiva, 2007; In Berlin, 2009; L’altro_Nei volti nei luoghi, 2010-11; E.I.A.E._Et In Arcadia Ego, 2012; Interno perduto, 2012; Piccola creazione, 2013; Jerusalem_Figure della promessa, 2014; La misura dell’Occidente, con Alvaro Siza, 2015-2018; Evolving European City con Giuseppe Marinoni, 2015; Ultima Sicilia, 2016; Salvare l’ora, 2018; Verso Gerusalemme, 2019.
Dal 1974 ha esposto in mostre personali e collettive in Europa e in America, alla Triennale di Milano nel 2000, 2009, 2011 e alla Biennale di Venezia nel 1992, 1993, 1997, 2004, 2013.
Ha fondato e diretto collane di fotografia per diversi editori italiani, pubblicando in oltre 100 volumi i più importanti maestri della fotografia del XX secolo.
Nel 2005 l’Università di Palermo gli conferisce la Laurea honoris causa in Architettura. Nel 2010 è presente all’Expo di Shangai con Nascosto in prospettiva. Nel 2021 viene nominato Benemerito dell’Accademia di San Luca.
Insegna Storia e Teoria della Fotografia alla Libera Università IULM in Milano.
Àlvaro Siza
(Matosinhos, 1933) Considerato oggi uno dei maggiori architetti internazionali, si laurea alla Scuola Superiore di Belle Arti di Porto nel 1955, e successivamente lavora nello studio di Fernando Tavora. Alla fine degli anni cinquanta apre un proprio studio e progetta la Casa del Tè a Leça da Palmeira. Dalla metà del decennio successivo diventa professore universitario in molte università internazionali, che lascerà poi per dedicarsi solamente alla cattedra di Costruzione all’Università di Oporto. Le sue opere architettoniche si trovano in Portogallo, Spagna, Olanda, Germania, Regno Unito, Brasile, Argentina, Corea del Sud. Numerose le sue pubblicazioni e le sue mostre. Nel mese di ottobre 2014 gli viene conferito il Premio Mies van der Rohe Crown Hall.

Giovanni Chiaramonte
Verso Gerusalemme

Giovanni Chiaramonte
Salvare l'ora

Fausto Giaccone
Macondo

Giorgio De Finis
Umani urbani & marziani

Carlo Vigni
L'industria della polvere

Massimo Siragusa
Il cretto grande

Luigi Filetici
Parallel lines

Massimo Siragusa
Roma

Mario Cresci
Segni migranti

Claudia Marini
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Alessio Vissani
Unbreakable

Laura Leonelli