Luciano D'Alessandro

Luciano D'Alessandro

L'ultimo idealista

A cura di Roberto Lacarbonara
with an afterword by Adele Marini
and interview to Gianni Berengo Gardin

Collana Incontri, 8
2021, Paperback, Italian
17x24 cm, 164 pages, 1000 copies
ISBN: 9788831363211

€ 25,00
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Sinossi

Dalla ricerca su Gli Esclusi alla metà degli anni Sessanta (1965-67) — il primo vero documento sulla condizione silenziosa dei malati mentali — ai servizi fotogiornalistici per le principali testate giornalistiche europee: Luciano D’Alessandro è uno dei massimi interpreti italiani del reportage e dell’immagine sociale, radicale osservatore delle marginalità e delle forme di reclusione, delle utopie collettive e della loro dissoluzione. Napoli, Cuba, l’Unione Sovietica, il campo di concentramento di Mauthausen, le colonie francesi e la Tunisia. E poi ancora Capri, la Lucania ed il sud, anzi i «tanti sud del mondo»: una investigazione politica e sociale, ma soprattutto culturale; il tentativo di costruire una coscienza civile attraverso la schiettezza delle immagini per portare tra la gente l’orgoglio e la dignità di rinascere dopo ogni sopraffazione (da parte di padroni e istituzioni) e dopo ogni rovina (dal colera del 1973 al cruento terremoto d’Irpinia del 1980).

Per Luciano D’Alessandro la fotografia non può mentire. Dovrà piuttosto dire la verità, tutte le verità: plurali e posizionali, facendosi testimonianza – anche storica e giuridica – delle realtà negate o taciute. Una fotografia capace di coniugare la passione della verità con la verità della passione, al fine di boicottare le opinioni impersonali che danno forma alla società attraverso i media e di interrogare la presunta oggettività dei fatti mettendo in questione «la nostra visione di ciò che vediamo» (Veca, 2011).

Questo volume, giunto a cinque anni dalla scomparsa del fotografo napoletano, testimonia la sua ostinata militanza, ripercorrendo alcune delle sue principali inchieste accanto a illustri amici e colleghi come Gianni Berengo Gardin, Lisetta Carmi, Mario Dondero, Paola Mattioli. Immagini in grado di restituire la piena consapevolezza di un autore e un intellettuale che come pochi ha saputo attraversare mezzo secolo di fotografia senza retorica ma con il coraggio e l’ostinazione del giornalista, dell’osservatore, dell’ultimo idealista.

«In manicomio erano finiti esseri umani che la società costringeva all’esclusione più totale perché giudicati inutili, se non dannosi al suo predetto meccanismo di efficienza produttiva, mentre in quello stesso manicomio si realizzava magistralmente la perfetta sintesi dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.» — Luciano D’Alessandro

Allegati
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Luciano D'Alessandro
La lunga carriera di Luciano D’Alessandro (Napoli, 1933-2016) è legata al reportage e all’inchiesta giornalistica. Dal 1952 inizia a realizzare servizi fotografici per le principali testate nazionali e internazionali: L’Espresso, Time, Life, Stern, L’Europeo, Corriere della Sera, Daily Telegraph, Die Zeit, Le Monde, l’Unità, Il Mattino. Nel 1965 incontra lo psichiatra Sergio Piro e inizia a fotografare nel manicomio Materdomini di Nocera Superiore; nel 1969 pubblica il suo primo fondamentale libro, Gli Esclusi, oggetto di numerose polemiche. A Napoli e al sud Italia dedica gran parte delle sue inchieste: nel 1973 realizza un drammatico reportage dalla sua città invasa dall’epidemia del colera; con Berengo Gardin lavora a due volumi – Dentro le case (1977) e Dentro il lavoro (1979) – sulla realtà sociale, occupazionale e culturale italiana. Nel 1980 documenta, per Il Mattino, la sconvolgente esperienza del terremoto in Irpinia. Sarà il suo ultimo reportage prima di dedicarsi completamente alla produzione di libri fotografici e mostre tra la Francia e l’Italia.