
Mario Cresci
Segni migranti
Fotografia
2019, 624 pp.
Brossura
21x27 cm
2000 copie
Testi IT
ISBN: 9788831363051
€ 55,00
Vincitore del Rencontres d'Arles HISTORICAL BOOK AWARD 2020
Menzione speciale del Premio Bastianelli 2020
«Il titolo Segni migranti può indicare nella sua estensione semantica un binomio accettabile: è la traccia grafica del segno-disegno che convive con la realtà storica della condizione umana, ma anche con quella del migrante contemporaneo. Perché Lasciare il segno indica la potenza di un’azione e di un’idea convincente e forte. In questo senso il libro contenitore di storie in forma di segni e significati si presenta come un archivio di immagini personali e collettive che sono la cartina di tornasole, di un lavoro simile a uno specchio in cui rimbalzano le ricerche di senso che seguono i tempi e le esperienze vissute nei singoli contesti sociali, dentro la comunità e dentro alle cose. Tutto questo mi ha consentito tra l’altro di capire e di conoscere una realtà che al suo inizio mi era estranea e sconosciuta come l’area del Mezzogiorno italiano in cui mi trovai per la prima volta alla fine degli anni Sessanta. Le immagini di questo mio archivio si sono accumulate una sull’altra in un deposito di senso rivolto alla comunità in una continua comunicazione iconografica affidata soprattutto a una vasta produzione di manifesti e a progetti di grafica coordinata, studio di marchi e loghi per piccole e medie imprese artigianali, nuove riviste di settore e libri di fotografia. Questo è il materiale che abbiamo rivisitato per aree tematiche, similitudini o analogie di varia natura, evitando un sistema di mera classificazione temporale e non solo, in quanto pagina dopo pagina siamo arrivati agli inediti per il 2020. Questo libro è il risultato della progettualità condivisa di un gruppo di lavoro che ha affrontato con me il compito di studiare un complesso mosaico iconografico mai analizzato prima. L’idea di unire i linguaggi dell’arte e la condivisione con altri del proprio lavoro mi sembra una buona occasione per comunicare attraverso le pagine di un libro pure in quest’epoca di immaterialità e di trasmissibiità delle immagini. Abbiamo così pensato alla carta stampata come a un supporto visuale che permanga e che sia di agevole consultazione come lo sono da sempre i libri, contenitori della creatività e della conoscenza.» — Mario Cresci
Mario Cresci
Fin dagli anni Settanta è autore di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, il video, l’installazione, il site specific. È tra primi autori in Italia ad applicare la cultura del progetto coniugandola a una sperimentazione sui linguaggi visivi.
Negli anni Settanta entra in contatto con Filiberto Menna e Albe Steiner; quest’ultimo lo invita alla Biennale di Venezia del 1970 con una serie di disegni realizzati in Basilicata sul pensiero organico della cultura materiale del mondo contadino in rapporto alla cultura del design acquisita al Corso Superiore di Disegno Industriale a Venezia (1962-64).
La rifondazione del senso del paesaggio e della costruzione dell’immagine fotografica lo porta a essere uno degli autori cardine del progetto Viaggio in Italia che Luigi Ghirri organizza ed espone alla Pinacoteca Provinciale di Bari nel 1984.
Dal 1991 al 1999, in qualità di direttore dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, inserisce nella sua innovativa programmazione interdisciplinare numerosi eventi culturali dedicati ai giovani artisti, come Arte&Impresa, Clorofilla e Accademie in Europa, in collaborazione con la GAMeC di Bergamo.
Nel 2017 nella mostra La Fotografia del no, 1964-2016, alla GAMeC di Bergamo, espone cinquant’anni di lavoro orientando il percorso della mostra sulla lettura di alcune delle principali tematiche che accomunano gran parte dei suoi progetti.
Ampia e articolata è la sua produzione di libri e più in generale di contributi, anche teorici, sulla fotografia e la comunicazione visiva. Nel 2019 pubblica Segni migranti. Storie di grafica e fotografia (Postcart Edizioni), un compendio della sua ricerca grafica e fotografica e vincitore del Prix du Livre Historique, a Les Rencontres de la Photographie 2020 di Arles.
Svolge attività di docenza e workshop per l’Università ISIA di Urbino e la Scuola di Alta Formazione FMAV di Modena. Vive e lavora a Bergamo.
Mario Cresci
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