Laura Salvinelli
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«Reportrait: così Laura Salvinelli definisce il suo lavoro, che fonde l'empatia senza tempo del ritratto all'urgenza del reportage umanitario. Raffinata ritrattista di attori e musicisti fin dal 1982, amante dei viaggi in Oriente, per lei l'11 settembre 2001 rappresenta una svolta: il desiderio a lungo covato di porre l'estetica a servizio dell'etica, mettendosi a disposizione del mondo umanitario, non è più procrastinabile. Appena può parte per l'Afghanistan e da allora seguiranno diversi reportages – di cui spesso cura anche i testi – dall’Asia e dall’Africa, collaborando a stretto contatto con le organizzazioni umanitarie. Pubblicata da giornali e riviste come Alias – il manifesto, Internazionale ed Elle, fra le sue mostre ricordiamo: La Cura (2004) sull'Afghanistan; Sulla Prima Nobile Verità. Ritratti di guerra, esilio e rinuncia (2005) sul continente asiatico; Congo Reportraits (2007) sulla Repubblica Democratica del Congo; Indiana. Reportage dal più grande sindacato di lavoratrici autonome indiane (2008) con i testi di Mariella Gramaglia; In the Eye of a Woman per la World Bank, Washington D.C. (2007); Stop TB! per la World Health Organization, Hannover (2013); la collettiva Female Genital Mutilation 68 MILLION GIRLS AT RISK per Dysturb e United Nations Population Fund, New York City (2019); AFGHANA. Reportage dal Centro di maternità di EMERGENCY nella Valle del Panjshir (2021). Postcart ha pubblicato il suo libro fotografico Hospital Life in Afghanistan (2011), Treccani il catalogo della sua mostra AFGHANA (2021).» — Virginia Vicario